Cimitero Monumentale di Milano: alcune curiosità
Vi voglio raccontare alcune storie inerenti il cimitero monumentale di Milano, voluto dalla decisione del Consiglio comunale della città riunita all’Italia. Viene inaugurato il 2 novembre 1866, quando la città milanese contava poco più di 230.000 abitanti. Milano, città ricca, prosperosa, operosa e già considerata capitale morale. Su questa ultima considerazione bisognerebbe indagare più a fondo, anche se, ed è doveroso ammetterlo, la moralità era sicuramente più sentita di oggi.
Il giorno stesso dell’inaugurazione vede accogliere il suo primo “cliente”, tale Gustavo Noseda. Trascorrono due anni e il cimitero si dimostra già insufficiente ad accogliere coloro che hanno lasciato questo mondo, per cui ci si vede costretti a riattivare i cimiteri più vecchi, anche se non proprio in perfetto stato, finché nel 1895 viene aperto l’altro grande cimitero di Milano, quello di Musocco. Questo fatto fece decidere che il cimitero Monumentale fosse riservato unicamente per le sepolture a perpetuità, divenendo luogo eletto del riposo eterno per i più ricchi e dove l’arte funeraria trova la sua massima espressione, mentre il cimitero di Musocco era riservato ai meno abbienti e al popolo minuto.
Chi può essere sepolto al Cimitero Monumentale di Milano
Con la costruzione del Famedio, ossia il Pantheon dei milanesi, solo tre categorie di cittadini potevano avere l’onore di ivi essere tumulati. Questi sono:
- I cittadini illustri, ossia coloro che per opere letterarie, artistiche, scientifiche o per atti insigni, hanno ottenuto alta e meritata fama dall’intera Nazione italica.
- I cittadini benemeriti, ossia coloro che per virtù proprie abbiano arrecato alla città lustro, beneficio o cospicuo vantaggio.
- I distinti della storia patria, coloro cioè che in modo speciale abbiano contribuito alla crescita nazionale.
Visitando il Monumentale possiamo renderci conto che vi appaiono raccolti tutti gli stili fioriti in 4000 anni della storia dell’arte, con una presenza che volutamente ignora una logica disposizione, ma in una “arlecchinesca”, mi si conceda il termine, composizione di statue e monumenti funerari. Diversi sono anche i materiali, dal granito rosa o nero, al marmo di Candoglia, al Porfido, al Basalto, alla Diorite, per passare al Bronzo, al Serizzo e altri ancora, tutti ben squadrati e/o opportunamente sagomati.
Dobbiamo riconoscerlo, nella rappresentazione statuaria vi è una buona dose di teatralità, così come nelle ricercate parole poste sulle tombe; molte quelle dedicate al tema del lavoro, con parole come: “il lavoro, guidato e sorretto dall’intelligenza e dall’amore, è strumento di elevazione dell’uomo” (peccato che oggi questo sano concetto è spesso disatteso), oppure quella epigrafe più generica che recita: “Dio accende in cielo una stella, lampada eterna nel firmamento”.
Le tombe da visitare al Cimitero Monumentale di Milano
Suggerisco, per il visitatore che è di passaggio o ha fretta, di visitare le seguenti tombe, così di farsi una idea sull’insieme del cimitero.
- Edicola a Ferdinando Bocconi, il fondatore dei grandi magazzini Fratelli Bocconi, che poi diverrà, dopo un disastroso incendio, la Rinascente. L’edicola, alta venti metri, si presenta con una cascata di marmoree figure con annesse allegorie.
- Edicola Palanti, il cui enorme sarcofago di granito il cui blocco di copertura pesa da solo 700 quintali.
- Tomba di Costantino Cova, proprietario del celebre e rinomato caffè che era sito in Piazza della Scala.
- Edicola Davide Campari, con rappresentata un’Ultima Cena con personaggi in bronzo più alti del naturale.
- L’Edicola Bernocchi, con la torre a spirale alta tre metri e istoriata con la Via Crucis.
Una delle cerimonie più solenni avvenute in questo Camposanto è sicuramente la traslazione, il 27 febbraio 1901, delle spoglie del grande musicista Giuseppe Verdi e di Giuseppina Strepponi per sistemarle nella cripta della Casa di riposo per musicisti sita in Piazzale Buonarroti.
All’interno del cimitero fu costruito anche un tempio crematorio, su disegno del Maciachini, inaugurato il 22 gennaio 1876 dove fu cremata la salma di Alberto Keller, che ne fu il promotore. All’inizio il suo funzionamento era a gas illuminante, poi sostituito da apparecchi a legna.
Ecco, vi ho raccontato alcune curiosità di questo nostro cimitero cittadino, luogo non solo per un riposo eterno, ma esposizione d’arte funeraria di un Museo all’aperto.
CIMITERO MONUMENTALE, COME ARRIVARE
Autobus: 43 (fermata Ceresio), 52 e 70 (fermata Farini)
Tram: 3, 4, 7, 11 (fermata Farini), 12 e 14 (fermata Bramante), 29, 30, 33 (fermata Piazzale Monumentale)
Metropolitana: M2 (fermata Garibaldi) Stazione Ferroviaria:F.S. Garibaldi
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