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Lavoratori della cultura e dello spettacolo in piazza. Max Pisu: trovare nuove soluzioni

  • Edoardo Colzani

Sabato 30 maggio, a partire dalle ore 17.00 in piazza Duomo, si terrà un presidio dei lavoratori dello spettacolo e della cultura.

Il mondo dello spettacolo, uno dei settori più colpiti a causa delle misure di contenimento da coronavirus, è ancora fermo, senza certezze su come ripartire. Abbiamo incontrato Max Pisu, comico, cabarettista e attore legnanese, con il quale abbiamo fatto due chiacchiere a riguardo.

Intervista a Max Pisu

D: Sei solidale con coloro che scenderanno in piazza domani?

R: Assolutamente sì. Conosco gli organizzatori e ho condiviso l'iniziativa sui social. Oltre noi, attori in prima linea, c'è tutto il mondo di chi sta dietro le quinte, che fa un lavoro molto importante, e che ora si trova in grave sofferenza.

D: In questi giorni è stato pubblicata anche una petizione firmata da diversi personaggi dello spettacolo, quali Anna Foglietta e Alessandro Haber, nella quale si chiede di individuare nuovi strumenti di sostegno per la categoria, e si definisce insostenibile riaprire il teatro privato alle condizioni imposte. Condividi tali richieste?

R: Condivido e sottoscrivo. Nel nostro settore ci sono molti lavoratori a chiamata che non hanno il diritto della cassa integrazione in questo periodo. Le istituzioni devono comprendere i nostri bisogni e noi dobbiamo cercare di trovare nuove soluzioni. La maggior parte dei teatri, aprono solo un paio di ore la sera e l'età degli spettatori è sempre più alta. Credo che bisognerebbe attirare i più giovani, ad esempio aprendo le porte dei teatri di giorno per farli assistere alle prove degli spettacoli.

D: Il coronavirus, ha impattato anche sul mondo dell'istruzione oltre che quello della cultura e dello spettacolo. Credi che ci siano delle affinità tra questi settori?

R: Molti spettacoli hanno anche un valore culturale. Io nei miei sketch e spettacoli, aggiungo sempre una parte di testo riflessivo dal sapore dolce/amaro, per cercare di trasmettere nel mio piccolo un messaggio. Quinidi,  credo che è necessario unirsi, perchè siamo tutti parte di una stessa famiglia.

D: Ho visto che in questo periodo anche tu hai utilizzato il mezzo social per intrattenimento. Quanto, però è importante tornare a fare spettacoli dal vivo?

R: È tutto. In uno spettacolo ci sono tre fattori fondamentali: il pubblico, il testo e gli attori. Noi attori, abbiamo assoluto bisogno del pubblico, che è il vero protagonista dei nostri spettacoli. Fare show online, è un modo, almeno per me, per dire che ci sono, ma non potrà mai essere il mio modus operandi.

D: Come hai vissuto questo periodo di quarantena?

R: A casa, godendomi i miei figli e passando tanto tempo in cucina. Ho avuto anche però il tempo di pensare e scrivere nuovi testi, ispirandomi a fatti di attualità.

D: Come e quando tornerà sul palco Max Pisu?

R: Dipende da come si metteranno le cose. Ho due tournée teatrali rimaste in sospeso, che vorrei terminare, ma probabilmente sarà più semplice ripartire dal one man show.

D: Ci puoi condividere un ricordo di John Peter Sloan?

R: Con lui ho condiviso il palco di Zelig, e successivamente ho partecipato alla sit-com "famiglia Johnny" durante la quale ho avuto modo di conoscere anche il suo lato umano. Era una persona con cui ci potevi scherzare e con la quale ho stretto una bella amicizia. 

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