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Vaccini e NoVax: due strade una scelta

« Vi trasformerete in vacche, spunteranno corna e coda e offenderete il creatore »

Queste le credenze di molte persone legate al movimento di propaganda antivaccinista nato e diffusosi in Europa tra 800 e 900 in seguito al graduale obbligo della profilassi vaccinale contro il vaiolo.

vacca pexels  

BREVE STORIA DELLA SCOPERTA DEI VACCINI

Fu il medico di campagna inglese Edward Jenner (1749-1823) il primo fondatore di quella che oggi viene definita vaccinazione o vaccinoprofilassi.

Nel 1796 Jenner intuì che le mungitrici di vacche non si ammalavano di vaiolo avendo precedentemente contratto il vaiolo bovino, virus decisamente molto più debole del vaiolo umano che, al contrario, ha letteralmente devastato l'Europa piangendo molti più morti di quanti ne pianse la seconda guerra mondiale.

Estraendo da una donna del materiale organico virulento, prelevato dalle lesioni causate dal vaiolo bovino, ed iniettandolo in un bambino di otto anni come fosse un vaccino, si scoprì che tale pratica rendesse immuni dalla forma mortale del vaiolo.

Nel 1853 in Inghilterra fu così emesso il Vaccination act che prevedeva l'obbligo di vaccinazione per tutti i bambini nati dopo il 1 agosto del medesimo anno.

Nella seconda metà del XIX secolo la percentuale di morti di vaiolo si ridusse dal 9% delle morti totali al solo 1%.

Per raggiungere tale risultato non bastò diffondere il rimedio, ma fu necessario vincere la resistenza dei movimenti antivaccinisti spaventati dalla componente animale, dalle controindicazioni, dagli effetti collaterali e da bizzarre credenze popolari come trasformarsi in vacche a seguito della vaccinazione.

Immaginiamo se oggi dovessimo iniettarci del pus derivante da una pustola di un'altra persona per debellare il Covid 19.

Probabilmente, senza se e senza ma, saremmo tutti novax.

Eppure all'epoca del vaiolo avremmo fatto male.

Iniettarsi il vaiolo bovino tramite il pus di un orripilante pustola ci darebbe il voltastomaco e possibili diversi effetti collaterali, ma sarebbe, in termini di rischi e benefeci, molto meno pericoloso che contrarre il vaiolo.

Oggi come allora il bivio che abbiamo dinanzi sembra lo stesso, da una parte il vaccino e la possibilità di avere una copertura immunitaria, dall'altra contrarre il virus o confidare nella buona sorte di non venirne in contatto.

Per capire quale strada percorrere bisogna considerare diversi fattori.

COME FUNZIONA E QUALE SCOPO HA IL VACCINO

Il vaccino è un preparato biologico che sfrutta attivamente la memoria biologica del sistema immunitario consentendo all'organismo di sviluppare un sistema di difesa contro un batterio o un virus ancor prima di venire in contatto con esso.

Avvisa le nostre cellule della presenza in circolazione del virus suggerendo di eliminarlo qual ora entrasse nel corpo.

Tale processo, assolutamente naturale, è chiamato immunizzazione ed è lo stesso intuito da Jenner e usato per sconfiggere il vaiolo.

Iniettando il vaiolo bovino veniva innescato il processo dell'immunizzazione impedendo al vaiolo umano di replicarsi.

Chiaramente oggi consideriamo disumano iniettare materiale organico di altre persone in noi stessi per immunizzarci.

Il solo pensiero fa gelare il sangue.

Vediamo quindi come la scienza sia progredita per rendere i vaccini sempre più sicuri.

IL PROGRESSO DEI VACCINI

Siamo partiti con la primissima rudimentale forma di vaccinazione conosciuta dal genere umano operata da Jenner, ossia la somministrazione di pus contente il virus del vaiolo bovino, virus intero e vivo, ma semplicemente meno aggressivo di quello del vaiolo umano.

Col passare degli anni e lo sviluppo tecnologico si passò ad un vaccino, sì contenente sempre il virus intero e vivo, ma questa volta indebolito in laboratorio. Si scoprì che il sistema immunitario rispondeva con successo e che il vaccino funzionasse.

È anche vero che trattandosi pur sempre di un virus vivo, seppur reso debole, portava con se diverse problematiche legate agli effetti collaterali, soprattutto nelle persone immunodepresse. La scienza cercò una soluzione ed in seguito a lunghi e dettagliati studi nacquero i vaccini a VIRUS INATTIVATI.

Questi vaccini contenevano comunque il virus, ma questa volta inattivato, praticamente morto.

Questo nuovo vaccino portò grandi benefici dimostrando che la strada per una profilassi vaccinale sempre più sicura fosse la strada giusta.

Il successivo passo fu la somministrazione di vaccini con piccoli frammenti di virus inattivato al posto del virus inattivato intero.

Perchè mettere il virus intero se ne basta un frammento?  Anche in questo caso, con un piccolo innesto di sostanze che sollecitano il sistema immunitario, chiamate Adiuvanti, il processo d' immunizzazione si attiva, riconosce il virus originale e lo combatte.

Nacquero cosi i vaccini a SUB-UNITA'.

Novavax, l'ultimo vaccino anticovid in arrivo a febbraio 2022, è un moderno vaccino a Sub Unità proteica ed anche una buona notizia per tutte le persone spaventate dai vaccini di ultimissima tecnologia.

Ma andiamo avanti.

Dopo i vaccini a Sub Unità si pensò di sostituire il virus originale con un virus diverso che facesse da vettore.

Immaginate di prevenire il CovidSars19 usando il virus di un banale raffreddore.

In un virus innocuo, il vettore, viene innestata l'informazione genetica del virus letale che vogliamo colpire innescando miratamente contro quel virus il processo d'immunizzazione.

Questi vaccini vengono definiti a VETTORE VIRALE.

AstraZeneca e Johnson & Johnson ne sono un esempio.

Utilizzano come vettore un Adenovirus non replicabile e geneticamente modificato per contenere il gene per la produzione della proteina Spike del SARS-CoV-2.

La Proteina Spike serve al Covid per entrare nelle cellule del corpo, l'adenovirus trasmetterà il gene della proteina alle cellule della persona vaccinata che replicandola e diffondendola nei tessuti indurrà l'attivazione dei processi d' immunizzazione.

Infine i vaccini di ultima generazione creati con la tecnologia ad mRNA (acido ribonucleico messaggero)

Il materiale genetico del CovidSars19, la famosa proteina Spike, viene innestata in una sorta di pallina di grasso composta da nanoparticelle liposomiali che proteggono i frammenti di mRNA contenenti la proteina Spike da trasmettere alle nostre cellule.

Una volta trasmesso il messaggio tale pallina, essenzialmente fatta di lipidi, si scioglie e scompare.

Questi vaccini vengono definiti a mRNA, ossia vaccini che non contengono virus ne vivo ne morto ne come vettore. Il vettore è la pallina di grasso e la proteina Spike è il materiale genetico da trasmettere per riconoscere in seguito al vaccino le varie forme di Corona Virus.

PFIZER e MODERNA sono vaccini a mRNA.

I loro eccipienti sono pubblici e facilmente consultabili sul sito ufficiale dell'AIFA (Agenzia Italiana Del farmaco) che mette a disposizione ogni tipologia d'informazione sui vaccini, sull'andamento pandemico e sulla farmacovigilanza.

Molte persone però, nonostante il consiglio della comunità scientifica mondiale di sottoporsi alla profilassi vaccinale anti Covid19 per ridurre drasticamente il rischio di contrarre e sviluppare la forma mortale del virus, preferiscono non ricorrere al vaccino come forma di protezione, ma eventualmente confidare nelle terapie domiciliari precoci, ossia una cura contro il virus SarsCovid-19 effettuata nei primi 5 giorni dal manifestarsi dei sintomi, del costo di circa 80euro a ciclo per persona a spese del contribuente.

Uno dei protocolli di queste terapie consiste nell'assunzione quotidiana di 75/100 mlg di Indometacina, una pasticca di Cardioaspirina, una di Omeprazolo, 2 pasticche di Esperivit q100, Azitromicina, Eparina, Betametasone.

Gli effetti collaterali di questi farmaci sono estremamente maggiori e più pericolosi di quelli fino ad oggi riconosciuti causati dal vaccino, ossia male al braccio, stanchezza, febbre e miocarditi in rarissimi casi.

Se prendiamo la sola Indometacina si possono riscontrare effetti collaterali come nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale, ulcerazioni, perforazioni, sanguinamento gastrointestinale, sindrome di Steven Johnson, caduta dei capelli, dispnea improvvisa, asma, anemia aplastica, leucopenia, piastrinopenia, anemia emolitica, annebbiamento della vista, depositi corneali, alterazioni retiniche, epatite, infarto del miocardio, ictus, insufficienza cardiaca, vertigini.

Immaginate la cura al completo quanto possa essere pericolosa e difficilmente riportata su vasta scala come sola ed unica arma per fronteggiare la pandemia.

La vaccinazione resta l'unico strumento valido contro il virus SarsCovid-19 e come dicevano i nostri nonni, anche se una cosa non esclude l'altra, prevenire è sempre meglio che curare.

Marcello Sassi

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