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Richard Ginori allo Stato Italiano

ginori stato 1Sarà lo Stato Italiano ad aiutare il museo che raccoglie oltre due secoli di storia della manifattura Richard Ginori, come desiderava l’associazione degli Amici di Doccia e i lavoratori dello stabilimento di Sesto Fiorentino.

L’acquisizione, che riguarda l’immobile e le collezioni del Museo di Doccia, dovrebbe avvenire prima dell’estate grazie alla collaborazione dell’Associazione industriali fiorentina e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

L'Archivio e Museo della celebre Manifattura di porcellane e maioliche Ginori per la varietà dei materiali che conserva è un vero e proprio centro di documentazione, oltre ad essere un luogo della memoria e vivaio di creatività artistico-industriale da cui trarre sempre nuovi spunti per la progettazione futura e di fonti preziose per gli studiosi.

La Manifattura fondata da Carlo Ginori nel 1737 è nota con il nome della località in cui nacque, cioè Doccia, un toponimo piuttosto diffuso in Toscana, che significa condotta per l'acqua e, in questo caso, identifica un luogo del territorio di Sesto Fiorentino situato ai piedi del Monte Acuto, nei pressi di Colonnata.

A Doccia, in posizione panoramica, sorgeva la villa in prossimità della quale si sviluppò la gloriosa produzione ceramica, poi nel 1958 l'attività si trasferì in un nuovo stabilimento, aperto a Sesto nel 1950 e oggi ancora operante.

Il Museo di Doccia è un edificio progettato dall'architetto Pier Nicolò Berardi e dallo studio Rossi, inaugurato nel 1965, che contiene i modelli scultorei e le ceramiche in precedenza esposti nell'antica sede della Manifattura dove la collezione si era formata nel tempo grazie alla lungimiranza di Carlo Ginori e dei successivi proprietari.

L'aspetto precipuo e interessante dell'archivio è che la stessa collezione è una parte integrante, grazie alla raccolta di ceramiche e opere plastiche, costituita da circa 8000 pezzi, proveniente dagli acquisti del marchese Carlo Ginori, che doveva dotare la fabbrica di una galleria di modelli plastici da riprodurre in porcellana, come terrecotte, gessi, cere e impronte in zolfo di cammei antichi.

L'attuale Manifattura Richard-Ginori considera quindi come un tesoro da custodire il campionario della migliore produzione della fabbrica dalle sue origini.

Infatti gli oggetti finiti sono lo stimolo creativo dei designer e la documentazione delle rese delle paste, dei colori della tradizione, tutti utilissimi ai tecnici del laboratorio di ricerca e sviluppo.

In attesa di una prossima riapertura del Museo di Sesto Fiorentino, il patrimonio storico della Manifattura fondata nel 1735 dal marchese Carlo Ginori continua a essere ammirato dagli appassionati di arti decorative nelle mostre allestite a Firenze e altrove.

Al Mic di Faenza, i visitatori di Ceramiche Déco, il gusto di un’epoca, una sezione distaccata della rassegna Arte Déco ai Musei di San Domenico di Forlì, possono vedere le creazioni di Gio Ponti e Giovanni Gariboldi.

Al Museo del Bargello, nel capoluogo fiorentino, sarà inaugurata il 18 maggio la prima mostra realizzata in Italia sulle statue di porcellana prodotte nello stabilimento di Doccia e sulle loro fonti, a cura di Tomaso Montanarie Dimitri Zikos.

Nel percorso espositivo de La fabbrica della bellezza ci saranno le più importanti sculture prodotte nel primo periodo della Manifattura, che dialogheranno con opere della collezione permanente del museo e con i modelli che servirono alla loro realizzazione, come il Tempietto della gloria della Toscana donato dal marchese Ginori all’Accademia Etrusca di Cortona, la Venere dei Medici e il monumentale Camino provenienti dal Museo di Doccia, senza dimenticare i prestiti da prestigiose istituzioni italiane e straniere.

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