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La classe di Adolfo Fiore: un trentino col cuore napoletano

  • Eleonora Boccuni

Intervista alla punta centrale, Adolfo Fiore; una giovane promessa del calcio che sogna Napoli.

Adolfo Fiore classe 1999 è una punta centrale e, nel corso di questi anni, ha avuto modo di militare in diverse compagini, comprese quelle della sua città: Trento. Parliamo di un ragazzo promettente che si presenta in maniera umile, ma, al contempo, caparbia in quanto appare desideroso di raggiungere quelli che sono i suoi traguardi con lo scopo di poter indossare l’ambita maglia di uno dei suoi club preferiti, come il Napoli. Seppur giovanissimo, la sua maturità lo porta alla riflessione e alla ponderazione, come il miglioramento anche in termini di rendimento al fine di poter militare, un giorno (non molto lontano) anche in squadre d’oltreoceano.adolfo fiore foto boccuni

Quando hai iniziato a giocare a calcio?

“Io ho iniziato a giocare a calcio piuttosto tardi rispetto a tutte le persone che conosco o che hanno intrapreso questo percorso sportivo. In quanto, all’inizio, non avevo la disponibilità e non avevo, soprattutto, una squadra vicino casa e, quindi, non potendo viaggiare troppo ho aspettato fino alle scuole medie, dunque all’età di 13/14 anni ho iniziato a giocare”.

Successivamente, quali sono state le società in cui hai militato?

“In Trentino Alto Adige sono stato nelle giovanili, ho fatto gli allievi e, per la prima volta, nel Mattarello Calcio. L’estate successiva, ci siamo trasferiti tutti quanti all’Azzurra San Bartolomeo in quanto non si riusciva a completare la squadra e, a quel punto, gli allievi dell’Azzurra e del Mattarello si son fusi per passare tutti all’Azzurra (per l’appunto ndr.). Poi, dagli allievi son passato alla juniores dell’Azzurra prima squadra e, alla fine, l’ultima squadra prima del Covid (in quanto poi sono stato svincolato) è stata la Virtus Trento”.

Dove ti sarebbe piaciuto o in quale club speri di poter giocare?

“La mia squadra del cuore è il Napoli, dove un giorno mi piacerebbe giocarvi. L’apice e la compagine a cui auspico arrivare è proprio quella. Intanto, una squadra che cerco potrebbe essere anche il Trento, ovvero la squadra della città dove vivo o delle squadre che, da queste parti, sono molto rinomate. In questo momento, mi piacerebbe anche andare un po’ in giro per trovare un posto in cui possa essere a mio agio”.

Il Napoli lo possiamo prendere come riferimento e, quindi, come se fosse la tua squadra preferita o ve ne sono delle altre che prediligi?

“Il Napoli è la mia squadra preferita. E’ la squadra per cui faccio il tifo. Ovviamente, mi piacciono anche altre squadre. In Italia ci sono il Milan e la Juventus che sono forti o, se devo parlare di squadre all’essere, c’è il Borussia Dortmund che, tra l’altro, è una squadra che valorizza tanto anche i giovani come Bellingham per esempio. Comunque, se dovessi andare in Inghilterra, una squadra che mi piace molto è il Liverpool o comunque squadre che fanno un bel calcio come il Leicester. Squadre che ti allietano anche solo semplicemente guadandole mentre disputano una partita”.

Qual è, invece, il tuo calciatore preferito o quello a cui ti ispiri?

“Da bambino il mio calciatore preferito è sempre stato Lavezzi, avendo giocato in quagli anni anche nel Napoli, ed era uno dei migliori giocatori di quel club. Negli ultimi anni, se, invece, dovessi fare riferimento a un calciatore a cui mi ispiro dovrei dire: Ibrahimovic. Lui è punta, com’è d’altronde il mio ruolo, riesce a dare sempre il massimo oltre a incitare i compagni negli spogliatoi e la sua importanza in campo risulta sempre decisiva. E’ stata decisiva quando giocava in Italia e lo è stata anche in Francia, in Inghilterra e adesso lo è nel Milan” un’ottima scelta.

Come hai preannunciato e come viene evidenziato su Top Player Scouting, sei una punta centrale. Ma tu hai sempre ricoperto questo ruolo?

“Diciamo che sono partito come punta centrale, poi, per esigenze del mister abbiamo giocato a tre davanti, quindi, per due stagioni ho giocato come esterno destro alto ed esterno sinistro alto. Poi, in prima squadra, sono arretrato un po’ al centrocampo sempre sull’esterno in quanto giocavamo con un 4-4-2 e, quindi, essendoci bisogno su quella fascia, mi sono arretrato al centrocampo sulla destra. Nell’ultimo periodo, quando ero al Virtus Trento ho ricoperto anche il ruolo di mediano. Ma, sostanzialmente, il mio ruolo principale è proprio la punta centrale. Mi ritengo molto più bravo a tirare che a stare indietro”.

Cosa pensi, invece, della nostra Nazionale?

“Cosa c’è da dire? Quest’anno ha vinto l’Europeo, quindi, è la squadra (nazionale) più forte d’Europa in questo momento”. Chi è stato il tuo preferito? “Il mio preferito è stato Jorginho, perché era onnipresente al centrocampo. Inoltre, nelle partite in cui siamo andati ai rigori, essendo lui rigorista sin da quando giocava nell’Hellas Verona, è stato fondamentale quando siamo giunti ai calci dagli 11 metri. Se ti dovessi dire un paio che mi sono piaciuti, lui sopra di tutti, poi, guardando un po’ avanti: Insigne è stato decisivo contro il Belgio, ma anche Spinazzola, in quanto, prima del suo infortunio, senza di lui ci sarebbe stata un po’ di difficoltà su quella fascia”.

Sebbene tu mi abbia già dato una risposta indirettamente, sarebbe curioso sapere se ti piacerebbe giocare qui in Italia o desidereresti andare all’estero, magari in America in MLS?

“In questo preciso momento, il mio obiettivo è rivolto e mirato soprattutto all’Italia. Penso di non essere ancora pronto per andare lontano rispetto a dove è casa mia anche per una questione affettiva (in questo momento). Onestamente, non mi dispiacerebbe per niente l’MLS. Guardando oltreoceano, se dovessi scegliere una squadra in cui mi piacerebbe giocare sarebbe il Los Angeles Galaxy o il Miami FC che seguo spesso e che mi piace guardare. Ma se al momento dovessi decidere tra estero e Italia, sceglierei l’Italia. Ovviamente, nella vita può succedere di tutto, per cui che sia Germania, Spagna, Inghilterra o Stati Uniti, se ci sarà una proposta che mi aggrada e io avrò la disponibilità e, anche, la maturità mentale per poter fare quel passo, di sicuro ci penserò e lo farò

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