Intervista ad Alfredo: 92 anni con il Milan nel cuore
Domenica, in prima serata, Retequattro ha trasmesso uno speciale sui trent'anni di presidenza Berlusconi al Milan.
Seduto su una poltrona da Re Sole, il Cavaliere rispondeva alle domande dell'intervistatore mentre scorrevano le immagini di sei lustri di trionfi. Tutto bello, financo emozionante. Ma come ha vissuto il tifoso doc questo periodo? Lo chiediamo a un fan speciale del Diavolo. Infatti conta novantadue anni e li porta magnificamente.
"Quando gioca in casa il Milan, non manco mai. Fino a tre anni fa andavo anche in trasferta, ma poi i dolori si son fatti sentire, e un'asma fastidiosa mi ha tramortito".
Non siede al terzo anello, nella cosi detta "curva", bensì occupa una comoda poltroncina in tribuna. Giusto omaggio, diciamo, per la sua veneranda età. Premette che la sua emozione maggiore non appartiene agli ultimi favolosi decenni. "L'ho vissuta al Wembley Stadium il 22 maggio 1963, quando il Milan conquistò la sua prima Coppa dei Campioni. Battendo in finale il fortissimo Benfica di Eusebio e Torres per 2 a 1, dopo essere stato in svantaggio. Due reti del sublime Josè. Ovvero Altafini."
Lo chiamavano il coniglio...
"Ma che coniglio, era un centravanti di classe e di sfondamento. Il migliore che i rossoneri abbiano avuto ad eccezione di Van Basten e Weah". Dopo la premessa, partiamo con le domande.
Come si chiama?
"Alfredo, in ricordo (e onore) del fondatore del Milan Foot-Ball and Cricket Club, Alfred Edwards".
Una famiglia a tinte rossonere....
"...da generazioni".
Mi dia un giudizio lampo su Berlusconi.
"Inimitabile, inarrivabile fino a tre anni fa. Prima che smantellasse la squadra".
Il suo merito maggiore?
"Aver salvato il Milan dal fallimento e averlo portato alle vette mondiali."
Un suo difetto?
"Dare credito a persone che non lo meritano".
Sbaglio o si riferisce a qualcuno?
"Ha azzeccato. Parlo di Galliani, un mediocre geometra brianzolo."
Molti lo esaltano.
"Tra questi un terzo lo fanno per interesse, essendo a lui legati ; un terzo per vassallaggio psicologico; e il rimanente terzo perché di calcio ne capiscono come io di astronautica."
Chi vedrebbe al suo posto?
"Beh, innanzi tutto andrebbero attivate diverse caselle. Quella di direttore generale, di direttore sportivo, di capo degli osservatori..... Comunque c'è un sostituto di platino, pronto, ed è Paolo Maldini."
Le piace l'attuale allenatore?
Fa una smorfia. "Chi? El Sinisa? ".
Proprio lui....
"Poco. Solo un allenatore può risollevare il Milan. Ed è Conte".
Qual è stato, a suo parere, il calciatore simbolo degli ultimi trent'anni?
"Senza dubbio el piscinin. Traduco, pardon: Franco Baresi, l' immenso."
Le piaceva Sacchi?
"Per niente. Un fissato della zona e degli schemi. Si riteneva un profeta. E alla fine ha vinto uno scudetto grazie al rovinoso finale di campionato del Napoli di Maradona".
Si parla, in questo caso, di manina della camorra, del calcio scommesse...
"Fantasie, I partenopei sono crollati perché il loro allenatore, Bianchi, era un pollastro."
Capello, invece, lo stimava?
"Superbo sulle lunghe distanze (infatti a conquistato quattro titoli tricolori), ma una frana nelle partite secche. Ha perso due Coppe dei campioni da brivido e non ha conquistato nemmeno una Coppa intercontinentale."
Qual è stato, secondo lei, il miglior allenatore della storia rossonera?
"El paron, il grande Nereo Rocco. Il quale sapeva come far rendere al massimo i giocatori a sua disposizione."
Consiglierebbe a Berlusconi la cessione del Milan?
"Nessuno deve considerarsi eterno. E i suoi figli non sono certo alla sua altezza. Però è una parola. A chi venderlo?"
Alla cordata di mister Bee..
"..per carità. Alla larga dai cinesi, dai thailandesi e dagli indonesiani...
Allude ai cugini?
"Sorvoliamo."
Sua moglie e i suoi figli condividono la sua passione rossonera?
"Purtroppo mia moglie mi ha lasciato sei anni fa. A causa di un tumore alla mammella. Riguardo ai miei due figli, coltivano il mio stesso trasporto per i colori del Diavolo."
Le piace San Siro o preferirebbe uno stadio tutto milanista?
"Al Meazza ho sedimentato le mia emozioni più belle. Andrebbe abbellito, reso maggiormente confortevole, ma non abbandonato. Ne morirei."
Le auguriamo ancora dieci anni di stadio. Con tante soddisfazioni.
"Grazie. Ma tutto è nelle mani di Dio." Nel confortevole tinello, una musica in sottofondo ci ha accompagnato per tutta l'intervista. Si tratta dell'inno ufficiale del Milan. E mentre sfuma, stringo con forza la mano ad Alfredo. "Arrivederci nel 2020 ", gli propongo. Sorride. E chiosa : " Magari in Paradiso ".
Gaetano Tirloni