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Intervista a Michela Moioli, campionessa del mondo di Snowboardcross

È un momento storico per lo sport italiano: la Coppa del Mondo di Snowboardcross femminile è stata vinta da Michela Moioli, prima italiana ad aggiudicarsi il titolo in questa specialità. Si tratta della definitiva consacrazione per la giovane professionista di Alzano Lombardo che, grazie a un cocktail di talento e forza di volontà, ha saputo coronare un sogno.

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Chi è Michela Moioli?
Michela è una ragazza qualunque di 20 anni che cerca di seguire i suoi sogni e oggi ha avuto il dono di realizzarne uno: la medaglia alle Olimpiadi!

Quando hai capito che lo snowboard avrebbe rappresentato una parte così importante della tua vita?
Ho capito che lo snowboard sarebbe diventato un importante capitolo della mia vita quando ho iniziato a vincere le prime gare. All'inizio era solo una speranza, che poi si è trasformata in realtà.

Quali aggettivi useresti per descrivere il tuo sport?
Il mio sport è divertente, è adrenalina allo stato puro, ma anche sudore e sacrificio. È uno sport per chi ha voglia di combattere e di primeggiare. La fame di vittoria è un ingrediente indispensabile.

Se un bambino ti chiedesse perché praticare il tuo sport, cosa gli risponderesti?
Anche per i bambini, nelle piste adeguate, può essere un grande divertimento. È uno sport molto particolare, adatto a chi ha voglia di mettersi alla prova con qualcosa di insolito e fuori dal comune.

Quali sacrifici deve affrontare un giovane che scegliere la strada dell’antagonismo?
Per un giovane che sceglie di fare l'atleta professionista la strada non è delle più facili. Spesso, soprattutto all’inizio, le rinunce e le sconfitte sono maggiori delle soddisfazioni. Si passa molto tempo lontano da casa, che per qualcuno potrebbe essere fantastico, ma in realtà non è sempre così. Lontano dalla famiglia, dalla propria casa, dagli amici, per inseguire un sogno che magari non per tutti si realizzerà.

In che modo riesci a conciliare studio e allenamenti?

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Un altro grosso problema è la scuola: le continue assenze non rendono di certo facile il percorso scolastico. Molti atleti, come me, abbandonano la scuola magari proprio quando manca pochissimo per concludere le superiori. Non parliamo poi dell'Università... qualcuno riesce, molti no.

Cosa significa essere un’atleta?
Essere atleta non significa solo gareggiare per vincere, vuol dire innanzitutto crearsi uno stile di vita sano. Attraverso l’esercizio imparare a conoscere e a controllare la propria mente e soprattutto il proprio corpo. Il mio lavoro parte proprio da qui.

Patrick Martinotta

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