Il ritorno di Neja: il nuovo singolo Neon Nights e il racconto della dance negli ultimi 30 anni
Dopo un'estate all'insegna del successo con un tour che ha toccato numerose località, Neja debutta su Bang Record con “Neon Nights”, un brano inedito che fonde elementi pop dance e main room, il tutto coronato dalla sua inconfondibile voce. Neja, pseudonimo di Agnese Cacciola, si distingue come una delle cantanti più influenti nella scena dance italiana e internazionale. Successi come "Restless" (certificato Disco d’oro), "Shock" e "The Game" hanno fatto vibrare i migliori dancefloor del mondo, vendendo oltre 4 milioni di copie e conquistando fan in ogni parte del mondo. Nel corso degli anni, grazie al suo carisma naturale e a una voce dal timbro caratteristico e potente, ha ampliato il suo repertorio abbracciando diversi generi, tra cui il jazz con l'album "Neja-vu", gospel e funk, senza mai trascurare l'attività live, esibendosi su grandi palchi e in TV. Questo ha consolidato la sua reputazione come una delle voci più distintive e amate della scena musicale mondiale.
Come Nasce il Nuovo Singolo Neon Nights?
"Questo pezzo è nato dalla collaborazione con dei ragazzi che hanno portato entusiasmo e suoni più attuali, sebbene il brano strizzi un po’ l’occhio agli anni ’90. Mi hanno contattata e poi abbiamo iniziato a buttare giù delle idee su varie situazioni e diversi pezzi. La tematica della canzone è nata da un’insegna al neon che ho visto in una stanza e che mi piaceva moltissimo. Così ho sviluppato questa canzone che parla fondamentalmente di una notte, sfrecciando in questa città con le luci al neon che indicano la strada. Mi è piaciuta subito perché dà parecchia carica: c’è un inizio rarefatto che poi si intensifica sempre di più fino al ritornello, che esplode. Mi dà la sensazione di una forte vitalità, grazie agli arrangiamenti realizzati da Francesco Rubino e Cristiano Giuliano"
Hai scritto anche il testo? Cosa vuole raccontare questa canzone?
"Ho partecipato alla scrittura del testo assieme a Giovanni Gasparri. È un testo che ha una sua importanza perché ero ispirata da una situazione molto futuristica, influenzata dalla luce al neon e dalla musica incalzante. Il testo descrive la sensazione di essere per le strade di una città del futuro, dove non c’è molta natura ma solo luce artificiale che illumina tutto e deforma la realtà. Una metafora dei tempi moderni in cui la realtà virtuale sta soppiantando la realtà."
Attualmente su YouTube è presente solo il videogram (https://www.youtube.com/watch?v=4H6Gv-EEz00). Stai preparando prossimamente anche un video?
"Le etichette non investono più nella realizzazione dei video, a meno che la canzone non diventi un super successo. Comunque mi piacerebbe farne uno perché mi diverto molto nella costruzione."
Come è cambiata la produzione di un singolo dance rispetto agli anni del tuo debutto?
"In passato, e anche oggi, può capitare di andare in studio dal produttore per la registrazione del brano, ma oggi tutto avviene fondamentalmente online. Nel caso di questo singolo ho fatto tutto da remoto perché eravamo in due città diverse. Onestamente, preferisco il contatto umano perché si crea un’alchimia e in quel momento si riesce a dare di più."
Le canzoni dance negli anni passati avevano uno sfogo di ascolto su più canali: la discoteca, le compilation dance, il Festivalbar e le radio. Oggi principalmente Spotify. È più difficile trasformare una canzone in una hit?
"Oggi è tutto diverso ed è molto complicato. La musica ha sempre dei giri un po’ strani. Un pezzo sul quale puntavo tantissimo può fare poco, mentre un pezzo che poteva piacermi, ma non sarebbe stato la hit della vita, può avere un successo inaspettato. Può partire su TikTok e diventare virale, come succede ad alcuni brani a cui non avresti dato due lire, ma poi avviene il miracolo. Alla fine, è sempre la gente che sceglie. Se viene esposto nella maniera giusta, a quel punto non c’è nulla che possa fermarlo."
Andrai avanti con altri singoli per poi arrivare a un album, magari un vinile?
"Nella musica dance è un po’ difficile arrivare a un album, ma ti dico in anteprima che c’è l’intenzione di ripubblicare il secondo album “Hot Stuff”, che è sparito dalla circolazione. È stato riacquistato dal mio ex produttore Alex Bagnoli, che lo sta riarrangiando. Mi piacerebbe uscire con un vinile perché sono affezionata. Sono vintage. Attualmente, è possibile trovare sui miei canali e sulle varie piattaforme un “Best of” e un vinile in edizione numerata di "Restless", dove all’interno c’è una versione del 1998 di "Restless", mentre sul lato B ci sono tutti i remix."
Ci sono artisti degli anni ’90 che a distanza di anni hanno preso le distanze da quella musica e hanno svoltato pagina. La dance è un genere che ami o ti sei trovata travolta dal successo?
"I miei generi preferiti sono altri, tra cui il jazz e il gospel. Negli anni ‘90 ascoltavamo molta musica dance e italo dance, e ho cavalcato l'onda. Devo tantissimo alla musica dance e non rinnegherei mai il mio passato. La gente che mi segue si aspetta sempre un pezzo dance da me. Parallelamente, ho altri progetti acustici che sono più vicini a quello che sono adesso e che mi rappresentano di più. Io ho due anime: quella più profonda acustica e quella più leggera e divertente dance."
Recentemente sei stata premiata con il certificato “Disco d’oro” per "Restless", mentre con "Shock" e "The Game" hai venduto oltre 4 milioni di copie. Nel panorama italiano sei diventata un’icona della musica dance. Come vivi questi successi?
"Gli anni ‘90 sono tornati alla grande per molti della mia età e per chi ha la mia storia. Anche le mie colleghe stanno vivendo un ritorno di fiamma. Mi sento benissimo in questa situazione, dopo 26 anni dall'uscita di “Restless”. Essere premiata con il disco d’oro è stata una grande sorpresa. È un bellissimo riconoscimento che non capita a tutti. Mi reputo fortunata come artista."
Sto osservando che nelle discoteche non ci sono più generi, ma si seguono le tendenze degli artisti, mentre vanno molto forte le serate anni ’90 dove c’è tanta voglia di cantare. Cosa sta accadendo secondo te?
"Le discoteche hanno questa doppia personalità: da un lato, musica trap e rap per i più giovani, e dall'altro, soprattutto musica degli anni ‘90 che piace a noi. Credo che ci sia una divergenza tra le due generazioni."
Vedi un conflitto che non si risolve tra nuove e vecchie generazioni?
"Credo che sia meglio che non si risolva, perché la musica è lo specchio del tempo che si vive."
Per il futuro, vedremo altri inediti dopo "Neon Nights"?
"Ci sono altri brani che sto producendo e che usciranno nei prossimi mesi, tra cui un singolo realizzato con le mie colleghe Nathalie Aarts, Kim Lukas e Melody Castellari che uscirà prossimamente. Prima di Natale, penso di fare uscire un altro mio singolo."
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