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Il ciclista Alessandro Covi ospite all'istituto superiore Alberto Dalla Chiesa di Sesto Calende

 

img 20221207 Quando partecipava alla campestre a scuola arrivava sempre primo, tanto da suscitare l'attenzione di tutti i docenti di ginnastica che esclamavano: "Questo ragazzo ne  farà  di strada nella vita" .

E così è stato: Alessandro Covi ne ha fatta di strada e ne sta continuando a fare, però non a piedi, in sella alla sua bici.

Il Puma di Taino, così soprannominato dai suoi beniamini,  attualmente  è tra i ciclisti professionisti  più promettenti al mondo.

L'atleta della provincia di Varese, nato  a Borgomanero e residente a Taino, paesino sui colli del  lago Maggiore, ritorna  spesso a casa e quando ha la possibilità  ama fare visita anche  a  Sesto Calende, all'istituto superiore Dalla Chiesa, scuola che ha frequentato da adolescente, dove qualche giorno  fa   ha incontrato gli studenti del liceo sportivo, per dare un  suo importante contributo di incoraggiamento per chi volesse cimentarsi in un'attività sportiva agonistica bella, come quella del ciclismo.

Alessandro, tesserato con la squadra Emirates, è  un atleta perfetto,  con un fisico tonico e prorompente , che lo aiuta a  superare  le salite più ripide.

Emozionante  la sua bella  vittoria nel  giro d'Italia, il 28 maggio 2022, quando ha scalato la Marmolada, un traguardo tra i più difficili della manifestazione, guadagnando  le prime pagine dei quotidiani sportivi italiani ed internazionali.

Alessandro è rimasto  un ragazzo molto semplice, lo notiamo subito quando lo contattiamo telefonicamente, infatti si  rende subito disponibile per un'intervista, rispondendo con molta cortesia   anche se ha poco tempo, perché  la mattina dopo  gli spettano 4 ore di duro allenamento.

Ale come atleta ama metterci cuore, sacrificio e grinta, come quando nel 12 febbraio 2022 conquistò la sua prima vittoria tra i professionisti alla Vuelta a Murcia.

Alessandro cosa rappresenta il ciclismo nella tua vita?

Il ciclismo per me  è soprattutto una grande passione!

Infatti  se  non fosse stato così, sarebbe stato molto difficile per me andare avanti  in questo sport.

Ogni giorno mi sento davvero fortunato a praticare quello che mi piace, e sicuramente  anche se sono costretto a stare lontano da casa, girare tanto e metterci tanto sacrificio dietro uno sport così duro, sono felice grazie ai risultati.

Oggi sei tra i ciclisti più bravi al mondo. Come ti senti a vestire la maglia di una grande squadra come l'Emirates?

Sono passato professionista proprio in questa squadra, dove ci sono i ciclisti più bravi del mondo, atleti che prima guardavo solo  in tv e poi oggi sono i miei  compagni di squadra.

Sembrava all'inizio  un sogno che poi è divenuto  realtà, ed proprio per questo motivo  mi sento onorato a vestire questa maglia e a  dare il meglio di me  stesso per ottenere i  risultati migliori.

La tua professione ti ha portato ad andare via dalla tua Taino, però quando riesci torni subito a casa. Cosa rappresenta il tuo paese?

Taino è  tutto :famiglia, casa, amici, il mio fan club.

Nonostante sia andato via, rimane lì il mio cuore.

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La tappa della Marmolada, hai fatto sognare tanti appassionati, sei  arrivato   da solo al traguardo conquistando la tua prima tappa in un grande Giro.

Cosa hai provato in quel momento? 

E' arrivato tutto all'improvviso, avevo in mente una tattica diversa , poi ne  ho fatto un'altra che mi ha condotto alla vittoria.

Sembrava un film, non credevo di esser riuscito a tagliare il traguardo per primo , un'emozione straordinaria che ancora oggi faccio fatica a descrivere.

Sei stato ultimamente nell'istituto superiore "Alberto  Dalla Chiesa" di Sesto Calende.

La scuola che tu hai frequentato, dove hai incontrato tanti ragazzi giovani.

Quali sono state le tue sensazioni e i tuoi ricordi?

Ho frequentato il mio primo anno all'alberghiero di Stresa, poi mi sono trasferito nella scuola di Sesto, perché era soprattutto vicino casa.

E' stata una esperienza stupenda frequentare quella  scuola, perché li ho ritrovato i miei amici delle scuole medie e ho sempre avuto un ottimo rapporto con gli insegnati, persone stupende che mi hanno supportato in ogni istante.

E' stato molto bello ritornare e come se avessi rivissuto quegli anni passati.

I ragazzi erano tutti incuriositi di uno sport come il ciclismo che a differenza del calcio, non se ne parla troppo.

Spero che siano rimasti tutti contenti e soprattutto spero di ritornarci anche l'anno prossimo.

Gli ho detto che li aspetto numerosi al prossimo giro d'Italia.

Oggi sei un modello per tanti ragazzi che vogliono imitarti salendo in sella e arrivare dove sei arrivato.

Qual è il tuo messaggio per loro?

Divertitevi e praticate sport, perché conta soprattutto stare bene con la salute e con se stessi, non puntate solo ai risultati.

Gli allenamenti nel ciclismo sono duri e sacrificanti

Cosa ti aspetti dal futuro?

Mi aspetto dei buoni risultati.

Dietro al ciclismo ci sono immensi sacrifici, anche se fatti con piacere, se dovessi vincere mi divertirei  ancora di più e soprattutto renderei  ancora più contenti anche i miei  tifosi.

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