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Generazione Telemaco. La risposta a Renzi

  • Stefano Todisco

Renzilemaco"Generazione Telemaco" ci ha chiamati il sig. Matteo Renzi. E proprio al sig. Renzi rispondo, sperando di avere in futuro la possibilità di un sereno confronto.

Dico "sig." perché se vogliamo sfoggiare cultura allora dobbiamo, in primis, tenere conto che il sostantivo "onorevole" deriva dal latino honos/honor (onore) e quindi spetterebbe a tutti i servitori dello stato che, come nell'antica Roma, non percepivano uno stipendio mensile: se ne deduce che nessun parlamentare e/o senatore italiano merita tale titolo "onorifico" appunto.

Poiché archeologo sono sempre stato affascinato dai poemi omerici e, sentendo il sig. Matteo Renzi paragonare la gioventù italiana a Telemaco (celebre figlio di Odisseo, cresciuto alla reggia di Itaca senza il padre fino all'età di 20 anni), ho avuto molte perplessità sulla cultura del presidente del consiglio: innanzitutto Telemaco non agì se non con la collaborazione del padre Odisseo potendo così uccidere e scacciare i proci che attentavano al regno ed al trono itacense. Per l'Italia difficilmente giungerà un Odisseo in forze che ci tirerà fuori dal pericolo...

Seconda considerazione: la giovane generazione italiana attuale mi sembra più una "generazione Enea". Basti infatti ricordare che Enea (che, a differenza di Telemaco, ha qualcosa a che fare con l'italicità essendo padre del popolo latino) è uno dei tanti esempi di classici iconografici del coraggio: raffigurato col padre Anchise, anziano e zoppo, sulle proprie spalle fugge da Ilio/Troia in fiamme tenendo per mano il piccolo figlio Ascanio/Iulo.

Ad un osservatore attento la scena potrebbe rappresentare perfettamente l'Italia di ora: Anchise è la generazione precedente che ci ha vessato coi continui sprechi ed ora è un pesante fardello da portare in un momento difficile quale la distruzione della patria a causa di irrispettosi popoli invasori mentre il figlioletto è il nostro futuro che non possiamo lasciare indietro.

Ora, la fuga non è nemmeno fuori luogo: quanti sono i giovani cervelli che per esigenze e personali vicissitudini devono abbandonare la patria per trovare fortuna altrove, in terra straniera? E quando va bene trovano lavoro, quando va male trovano persino la morte, come il giovanissimo Leotta, ucciso mesi fa a Londra.

Sig. Matteo Renzi, comprendo che la cultura non faccia parte del patrimonio italiano che la casta politica voglia salvaguardare, e non condivido la scelta ma almeno abbia la compiacenza di non rovinare anche i poemi antichi, patrimonio dell'umanità. Un'attenta lettura dell'Odissea omerica e dell'Eneide virgiliana potranno portare saggio consiglio a Lei che è il presidente del consiglio.

Cordiali saluti

Dott. Stefano Todisco

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