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Covid-19, contagi e meteorologia

fulmine pixPerché in certi Paesi il contagio è più diffuso che in altri?

Perché l'Italia e la Spagna si e la Grecia no? Perché in Russia, così vicina alla Cina, la virulenza è stata così bassa? Perché nel Sud del mondo non si diffonde e l'Europa orientale è meno colpita?

Domande che comunque meritano una risposta in quanto una spiegazione logica ci deve pur essere. Un tentativo di risposta la offre il professore di Oceanografia e Fisica dell'atmosfera Scafetta Nicola che ha effettuato uno studio legato al propagarsi del virus e la situazione meteorologica. Queste le sue considerazioni.

La prima osservazione dello studioso è quella di rilevare una forte somiglianza meteorologica tra Wuhan e le provincie lombarde, Milano, Bergamo, Brescia. Freddo temperato, tra i 4 e gli 11 gradi, alta pressione, scarsa umidità e bassa circolazione dei venti sono situazioni ideali per lo svilupparsi del contagio.

Allora in estate, cambiando il clima, il virus sarà sconfitto? E se invece andasse solo in letargo per riapparire a condizioni, per lui, più favorevoli in autunno? Ovviamente lo studio in questione non pretende di risolvere completamente la questione Covid-19, poiché vi possono essere anche altri fattori e concause, tuttavia anche l'aspetto portato all'attenzione dal Professore ha sicuramente la sua validità. Il professor Scafetta ha notato una straordinaria somiglianza meteorologica in tutte le zone maggiormente colpite dall'epidemia.

Se osserviamo attentamente lo svolgersi della malattia si può notare che in Italia e Spagna il virus si è diffuso tra il mese di febbraio e marzo, mentre in Germania, Regno Unito e Francia nel mese di marzo, negli Stati Uniti alla fine di marzo e aprile. È solo una casualità? Eppure le condizioni meteorologie tra la regione di Wuhan e le province italiane già citate sono quasi identiche.

Il freddo secco, l'alta pressione e la bassa forza dei venti potrebbero essere la condizioni ideali per la diffusione dell'epidemia. Le goccioline che portano il virus, con queste condizioni restano più a lungo nell'aria, mentre se piovesse o la temperatura si alzasse, la loro resistenza sarebbe vanificata.

L'inquinamento atmosferico può facilitare la trasmissione del virus, ma non ne è la causa. Il professore mostra poi delle mappe del ciclo delle stagioni, evidenziando come il virus si è manifestato e evoluto, e come probabilmente si manifesterà in seguito se troverà condizioni meteo favorevoli al suo sviluppo. L'arrivo della bella stagione e dell'estate probabilmente non ucciderà il virus, ma lo manderà "in letargo" in attesa di risvegliarsi con l'arrivo dell'autunno-inverno.

Quindi la strategia più ovvia, in attesa di trovare il vaccino adatto, è quello di non farsi trovare impreparati. È più che mai necessario che le Nazioni si trovino e concordino un piano sanitario mondiale valido per tutti, non che ogni governo faccia di testa sua vanificando gli sforzi.

Si vince solo se si è uniti in una strategia comune, e ogni cittadino deve fare la sua parte, piccola o grande che sia, mettendo da parte quelle che sono le proprie voglie per lasciare spazio a necessità improrogabili e utili.

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