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Case popolari a Milano: degrado senza pari

  • Gaetano Tirloni

case aler milanoEdificate nel primo e nel secondo dopoguerra per dare alle famiglie povere un tetto, negli ultimi decenni son diventate dei fortini della malavita. Parlo delle case cosiddette popolari, ora gestite in parte dall’Aler e in parte dalla mm.

Occupate abusivamente in porzioni sempre maggiori, sembrano soltanto solleticare il potere politico meneghino; forse - e non è una malignità - perché tocca versanti ad esso contigui. Ma rappresentano una tortura per coloro che in esse vivono legalmente; e sopra tutto per gli anziani, veri ostaggi in mano ai prepotenti. Ne parliamo con Irene, una signora di ottant'anni che abita in un falanstero del quartiere san Siro, un carcere senza sbarre per i cittadini onorevoli. 

- Da quanto vive qui? (ometto via e civico per evitarle rappresaglie) Da quando avevo trent'anni ed ero sposata da poco, in attesa del primo figlio.

- Il clima com'era, allora? Bello, nella mia scala abitavano diverse famiglie numerose, venete per lo più, ma anche milanesi mentre quelle del sud erano poche.

- Pagavano tutte l’affitto? I nuclei morosi erano pochi, diciamo il dieci per cento; e non duravano molto, perché venivano sfrattati. 

- Quando cambiò la musica? Alla fine degli anni Sessanta. In quel tempo iniziarono le prime occupazioni, i primi scioperi dell’affitto e il clima divenne sempre peggiore, con l’avvento della criminalità.

- Come? Agli abusivi - qualcuno con l’acqua alla gola davvero - si mischiarono autentici delinquenti, che fecero dei loro appartamenti postazioni per smerciare droga, esercitare la prostituzione e praticare il subaffitto illegale.

- Cioè? Affittavano illegalmente gli appartamenti occupati a famiglie che non avevano diritto alle case popolari; oltre al danno anche la beffa per i gestori dell’edilizia pubblica.

- E le autorità non intervenivano? Si ricorda com'era quel momento? Le autorità erano paralizzate, sconfitte dalla violenza; la quale cresceva sempre più, mettendo in soggezione le persone per bene.

- Negli ultimi anni la situazione è ancora peggiorata però…… Eccome. Con gli immigrati extracomunitari vivere in questi palazzi è diventato impossibile. Io sarei già scappata da un pezzo ma la mia pensione non mi permette di affittare anche un semplice monolocale; e i miei figli sono anch' essi indigenti, impossibilitati a sostenermi.

- Gli sgomberi presumo siano uno specchietto delle allodole. Peggio. Chi viene sgomberato al mattino, di notte rientra; e i funzionari dell’Aler si girano dall’altra parte. È una farsa. 

- La polizia non sorveglia? Ogni tanto girano delle volanti, perlustrano e se ne vanno. Bisognerebbe bonificare centinaia di locali e chi ne ha il coraggio?

- Non teme che gli occupino la casa quand'è fuori per la spesa, per una visita? Rientro sempre con il cuore in gola; da anni non mi allontano da Milano.

- Ha mai ricevuto minacce? Noto spesso azioni criminose ma a denunciarle cosa ci guadagnerei? Il malvivente uscirebbe di prigione dopo pochi giorni e si sfogherebbe su di me. È un inferno, mi creda. Prego il Signore che mi prenda con Lui il più presto possibile.

A questo siamo arrivati. E pensare che si sarebbe potuto evitare, contrastando i primi fenomeni delinquenziali. Adesso servirebbe un Giuliani, che a Milano non c'è.

Gaetano Tirloni

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