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Apre a Milano il primo social market anti crisi

Ha aperto qualche mese fa il primo social market di Milano, in via Leoncavallo 12. No, non si tratta di un mercatino vintage né tantomeno del luogo di ritrovo per uno swap party, ma di un vero e proprio supermercato dedicato alle persone in difficoltà economiche. carrello-spesaIn tempi di crisi, infatti, il disagio sociale delle famiglie italiane si respira soprattutto a tavola e se la spesa per beni di prima necessità, pane e acqua per intenderci, è calata drasticamente in tutta Italia negli ultimi tempi, a Milano questa realtà è sempre più tristemente vera. Un kg di pane, nel capoluogo, può arrivare a costare anche più di 5 euro. Non poco insomma.

Come funziona un social market

L'idea di aprire mini market a prezzi scontatissimi nasce nel 2008. Da allora in Austria, Gran Bretagna, Francia, Svizzera e anche in Italia, sono nati migliaia di negozi in cui è possibile acquistare a prezzi scontati se non addirittura gratis pane, pasta, latte ma anche pannolini e detersivi. I social market, infatti, nascono con l'obiettivo di consentire a chiunque di avere una vita dignitosa a partire dall'alimentazione e dalla cura della casa e della persona.

C'è però un “ma”: non tutti hanno accesso ai social market. Sarebbe troppo facile, altrimenti, per gli approfittatori! Ecco come funziona: i negozietti in questione nascono e funzionano per merito di associazioni no profit e reti di volontariato che lavorano a stretto contatto con i servizi sociali locali. A Milano, ad esempio, il social market di via Leoncavallo è gestito dall'Associazione Terza Settimana, che aveva già aperto due negozi a Torino. Ai servizi sociali è affidato invece il compito di individuare le persone e le famiglie più bisognose e di segnalarle ai social market, dando così libertà di accesso e di acquisto a chi versa in reali condizioni di difficoltà economica. Le regole per l'accesso al social market variano di città in città: c'è chi richiede una card ricaricabile e chi, come nel caso di Milano, consente l'acquisto di cibo e altri beni per una spesa massima di 20 euro.

Cosa si può comprare

Nei social market è possibile acquistare generi alimentari e prodotti per l'igiene della casa e della persona a prezzi notevolmente ridotti. Si parla di sconti che variano dal 70 % al 25%. I prodotti venduti, è bene precisarlo, sono prodotti a marchio e di qualità ma che sono prossimi alla scadenza oppure che presentano piccoli difetti, ad esempio una confezione leggermente difettosa o deformata, e che pertanto vengono scartati dalle grandi catene di distribuzione. Piuttosto che mandare al macero tonnellate di cibo o altri prodotti, i social market li acquistano a prezzi ridotti e li rivendono a prezzi altrettanto bassi ed accessibili anche a chi non riesce ad arrivare alla “terza settimana” del mese.volontari-social-market

La rete di solidarietà che sta dietro questi mini market, quindi, è molto vasta: ci sono decine di volontari che ogni giorno prestano servizio gratuitamente; ci sono enti privati come la Fondazione Mike Bongiorno che ha donato un furgoncino per le consegne a domicilio della spesa, un servizio aggiuntivo per anziani e disabili; ci sono i grossisti ortofrutticoli e i grandi marchi della GDO ma soprattutto ci sono i cittadini, persone comuni che con piccole offerte hanno reso possibile l'avvio di questo servizio anche a Milano.

Cosa puoi fare, cosa possiamo fare

I social market quindi funzionano come i gruppi di acquisto solidale ma hanno una particolarità: esistono grazie al lavoro dei volontari, a volte gli stessi clienti del negozio che decidono di dare il proprio contributo ad un progetto nato dal basso, dalla volontà della cittadinanza di aiutare le fasce deboli, dal tam-tam dei social network e dalla generosità di chi, spontaneamente, si è unito ad una vera e propria rete di solidarietà cittadina a cui tutti possono partecipare.

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