Abusi sessuali, un grave crimine dell'umanità
Uno dei crimini più odiosi è senza dubbio l'abuso sessuale sui minori, perpetrato sia a livello ecclesiale che laico, e ovunque venga commesso.
Papa Francesco, nella sua "lettera al popolo di Dio", ha preso una chiara posizione in merito, rivolta non solo ai chierici consacrati, ma a tutti, credenti e non credenti. Ne riporto volentieri il suo pensiero. Il papa inizia così la sua lettera:
"Un crimine che genera profonde ferite di dolore e di impotenza, anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nell'intera comunità, siano credenti o non credenti".
Credo non vi sia alcun dubbio che l'abuso di un minore generi in lui/lei uno stato di prostrazione, inquietudine, malessere, di dolore fisico e nell'anima. Come non c'è dubbio che chi è autore di queste perversioni sia psicologicamente disturbato, e abbia bisogno di assistenza e cure.
Francesco continua affermando, con forza e convinzione:
"Le ferite non spariscono mai e ci obbligano a condannare con forza queste atrocità, come pure a concentrare gli sforzi per sradicare questa cultura di morte; le ferite non vanno mai prescritte".
Purtroppo certe ferite non si rimarginano più completamente, neppure dopo moltissimi anni, sono forse sopite, ma mai dimenticate. Il richiamo a "condannare con forza" dove essere ascoltato e accolto da tutti, chi sa non può tacere, non può minimizzare, non può nascondere la testa sotto la sabbia. Bisogna trovare il coraggio di denunciare, per fare il bene della vittima ma anche per aiutare il miserabile che compie il vilipendio. Così come è sacrosanto il richiamo a " concentrare gli sforzi per sradicare questa cultura di morte". Oggi purtroppo in questa nostra società che si dichiara moderna, la cultura della morte è assai presente e, a volte, addirittura osannata, gli esempi non mancano, basta guardarsi attorno. Il Pontefice continua e afferma:
"Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi".
Chiedere perdono, cosa che la Chiesa sta facendo (così non mi pare dal mondo laico, che non ne è esente, basti pensare ai tour con scopo sessuale anche con minori), non basta, è davvero necessario dar vita a una cultura del rispetto della persona, chiunque sia, infante o adulto. È più che mai necessaria una educazione all'Affettività, a maiuscola, disciplina che racchiude anche la sessualità ma a un livello di responsabilità e maturità, non solo o tanto di sapere " come si fa a fare sesso". Inoltre, inutile nascondersi dietro scuse o labirintici discorsi, chi pur sapendo o vedendo tace, è complice di quanto sta accadendo. Serve a poco dopo stracciarsi le vesti, fare fiaccolate, gridare allo scandalo, lanciare palloncini verso il cielo. È prima che si deve agire, prima che il delitto sia compiuto.
Il Papa plaude poi alla diffusione della "tolleranza zero". Un richiamo a cui tutti dovremmo aderire, ovviamente non solo a parole, ma con i fatti.
Penso non ci sia molto altro da aggiungere a questa vergogna di una umanità che si dice civile, c'è solo da agire e maturare una consapevolezza del Bene e di essere uomini e donne maturi e responsabili.