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26 APRILE 2021 : cosa dobbiamo aspettarci da questa data?

  • Agnese Pasquinelli

26 APRILE 2021

Una data che siamo certi resterà impressa nella mente di moltiitalia bandiera foto milanofree

E’ passato più di un anno dall’inizio della pandemia e ancora oggi, se chiudiamo gli occhi, vorremmo riaprirli e pensare sia stato soltanto un brutto incubo. 

Purtroppo però non è così; tutto quello che abbiamo passato è realtà, una dura e triste realtà. 

Sono state fatte tante promesse ma quelle portare a termine si contano davvero sulle dita di una mano. Ci sono anziani che non hanno potuto vedere i loro nipoti crescere e, si sa, quando si è piccoli, è prezioso ogni singolo giorno; lavoratori che di punto in bianco si sono ritrovati a casa, in cassa integrazione quando è andata bene, a dover affrontare problematiche che di lì a poco si sono rivelate più grandi di loro; giovani a casa in DAD (Didattica a Distanza), con in mano lo strumento che il più delle volte un genitori fa fatica a limitarne il consumo è, in poco tempo, diventato una sorta di amuleto, da tenere sempre pronto. Per non parlare della categoria di ristoratori e proprietari di locali adibiti al consumo. Lasciati sempre come fossero fanalini di coda, ai quali si sono stati promessi dei ristori, ma sono arrivati veramente? A tutti quelli che hanno ricevuto questi soldi sono stati sufficienti per coprire quanto meno gli affitti? La risposta è NO. 

Il più delle volte, il denaro arrivato non è bastato nemmeno a saldare due mesi di affitto, figuriamoci se garantiva al proprietario di pagare bollette, dipendenti, spese varie ed effettuare piccoli lavori di manutenzione. 

A qualcuno dei piani alti è mai, forse, interessato? No. Tutti sono stati bravi a fare gli oratori, specie in tv, senza avere talvolta un minimo di tatto per chi la sera, prima di mettersi a letto, non aveva idea di come potersi alzare il mattino seguente. La gran maggioranza di loro ha dei figli, una famiglia da mantenere, non solo economicamente, bensì anche psicologicamente, perché ricordiamoci che la testa e lo stato d’animo sono i primi a risentire dei cambiamenti. 

La gente è arrabbiata, rattristita nell’assistere a continue chiacchiere e dibattiti che non hanno e non porteranno a nulla, ci vogliano i fatti. 

Ora, dopo un anno di aperture e chiusure, cambi colori alle regioni come se stessimo giocando al Monopoly, sembrava di vedere uno spiraglio di luce, ma non è così. Consentire le riaperture soltanto a chi ha un dehor esterno, vale dire sacrificare un buon 75% di attività che purtroppo non godono di questo privilegio e non hanno possibilità di spazio per ricrearlo in breve tempo. Per non affrontare poi il discorso meteorologico, dato che ci troviamo ancora nel mese di Aprile e le temperature sono miti, specie alla sera. 

A loro chi pensa?

Altro fattore è la decisione di lasciare il coprifuoco alle ore 22, addirittura si parla fino al 31 Luglio; assurdo. In generale le persone, soprattutto nel week-end cenano tardi, con l’arrivo dell’estate a maggior ragione si approfitta dell’aumentare della temperatura per godersi un aperitivo al tramonto e poi dirigersi nel ristorante preferito o, ancora, terminata la cena proseguire con una passeggiata e restare ammaliati osservando l’abile barman all’opera con la preparazione di un cocktail da sorseggiare al chiaro di luna. 

Nulla di tutto ciò, e stiamo parlando di cose semplici ma necessarie al benessere dell’essere umano, è possibile. 

Intanto da Lunedì 26 chi ha la possibilità di spazio esterno riaprirà la propria attività per accogliere noi clienti a braccia aperte, coccolandoci nuovamente come fosse davvero un buon risveglio. Portando in tavolo un menù, chi lo sa, magari rinnovato, frutto di tanto studio e lavoro durante il periodo di chiusura, con primizie di stagione e abbinamenti sconvolgenti! 

In molti ringrazieranno, come stanno già facendo, chi ha continuato ad ordinare presso di loro, grazie alle piattaforme di delivery o direttamente al ristorante, cercando di lasciare un briciolo di dignità ai ristoratori. 

Stiamo parlando di anni di vita persi, che nessuno mai potrà restituirci. Di un’altra estate con un turismo minimo e, di conseguenza, un’economia che non brillerà più come prima. 

Lettori, voi avete già stilato una wishlist di posti dove tornare o magari nuovi che vorreste assolutamente provare? 

Voglio agevolarvi in questa scelta e vi lascio i miei primi quattro posti nei quali andrò immediatamente:

  • La Calanca da Leo , Via Sabotino 4             - Pesce, Cucina Sarda tipica
  • Dal Milanese, Viale Premuda, 16                 - New Opening parte del gruppo Luca Guelfi
  • I Mori, Via Archimede 5                               - Pesce, Cucina Sublime Siciliana 
  • Particolare Milano, Via G. Tiraboschi 5       - Pesce e Carne, Accostamenti innovativi

Ovviamente ce ne sono molti altri che man mano ci suggerirò, quindi STAY TUNED GUYS ! 

Agnese Pasquinelli

 

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