Single si nasce, non si diventa
Single, single, single. Se psicologia, sociologia, antropologia e altre materie di tutto rispetto indagano dagli albori della civiltà i misteri alla base del delicato rapporto tra esseri umani, davanti alla forza dirompente dei numeri non ci sono obiezioni che tengano.
Coldiretti, nell’ottica di un’analisi di dati ISTAT sul costo della vita, rileva la presenza di ben 7,1 milioni di single in Italia.
Ebbene sì, 7 milioni di single e tu non hai ancora trovato l’anima gemella.
Della serie “Single si nasce, non si diventa” senza arrivare a conclusioni affrettate, potremmo dire che non esistono strategie universali per conquistare un potenziale partner tranne forse una: conoscersi molto bene.
Conoscere i propri pregi e i propri difetti, valutare realisticamente il limite entro il quale siamo in grado di adattarci ad un contesto o ad una persona, ci dovrebbe aiutare nel compiere una prima selezione tra i potenziali partner, con le debite eccezioni.
Ci blandiscono solitamente con la cara vecchia frase “è tutta questione di chimica”.
Ora, ci sarà anche una componente “chimica” che riassume tutti quegli aspetti scientificamente provati che identifichiamo come attrazione tra due individui, innegabile, ma oggi non parliamo semplicemente dell’instaurare una relazione con qualcuno.
Troppo semplice sarebbe parlare di “relazione”: anche con il giornalaio che ci consegna il quotidiano ogni mattina intratteniamo una relazione, oppure con il controllore che ci multa per mancanza di titoli di viaggio instauriamo, per così dire, una relazione. Una relazione, infatti, è solo un legame, di qualsivoglia natura, che associa due individui temporaneamente o stabilmente.
Il problema oggi è ben più complicato: si tratta, infatti, del costruire una storia ... Una storia d’amore, per esempio.
Ora, divagando sul curioso utilizzo del termine “storia” in questo contesto potremmo pensare che, effettivamente, in un Paese che di storia ormai parla poco, l’unica cosa che sapremmo costruire d’istinto è una “crisi”.
In effetti, una crisi d’amore potrebbe giustificare il paradosso metropolitano della singletudine.
Tante più persone ci circondano, quanto più il numero dei “disaccoppiati” aumenta.
Trovarsi diventa statisticamente più improbabile, separati da migliaia di persone, allontanati dai molti mezzi pubblici che sfrecciano in direzioni opposte per la città, assordati dal caos delle ore di punta.
Non facciamo altro che incrociare sguardi e sfuggirvi, interrogando Spotted, con una vaga malinconia, in cerca di quell’anima gemella partita per lontane province.
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