SAN FAUSTINO: consapevolezze e considerazioni di una single in una notte d'inverno
Ciao, mi chiamo Nicoletta, ho 26 anni e sono single.
Da quest’inizio sembra un po’ una terapia di gruppo, ma non credo proprio di averne bisogno. Ad oggi non ho un ragazzo da un po’ e anche quest’ultima storia, per quanto ci volessi credere davvero è stata solo una delle solite estive in cui mi infilo ogni anno.
Ogni anno credo possa essere diverso, ogni anno finisce che invece è uguale alle altre, me ne torno a casa a leccarmi le ferite e pensare che la prossima sarà differente. In realtà nel mio essere “singola” ci sto bene.
Dell’essere single mi piace poter tornare a casa all’ora che voglio, potermi fermare sulla strada solo per prendere una birra in un bar e un grosso respiro dalla giornata lavorativa appena finita. Allo stesso tempo, però, tante volte mi piacerebbe tornar a casa e veder le luci accese sapendo che lui è arrivato, la prenderò sul divano la birra tutta incastrata con le gambe su di lui mentre gli racconto della buffa signora che in treno urlava al cellulare. Oppure mi piacerebbe tornare un po’ prima, passare al supermercato a prendere due cose per mettermi ai fornelli e aspettare che lui arrivi per stappare una bottiglia di vino, mentre le patate rosolano e l’arrosto cuoce.
Dell’essere single mi piace che se il mio telefonino muore senza batteria mi lascio prendere da un gran senso di libertà e potere: chiunque mi cerchi dovrà aspettare, chi se ne frega. Dell’esser fidanzata mi piace sapere il suo numero, chiamarlo da un altro telefonino perché il mio è scarico e vederlo riconoscermi e cambiare tono solo dal mio “ehi”: sa già che sono io, non mi confonde con nessun altro e mi riserva quella voce così dolce, tutta per me.
Dell’essere single mi piace poter dormire in obliquo e occupare interamente un letto a due piazze. Dell’essere fidanzata mi piace usarne solo mezza, sia che questo significhi accoccolarmi completamente addosso a lui che, in estate, farmi piccola piccola dall’altro lato per non morire di caldo, seppur mantenendo sempre un piccolo contatto, anche solo con il ditone.
Dell’essere single mi piace cantare a squarcia gola in macchina e guardare in tutte quelle che mi trovo a fianco al semaforo alla ricerca di un gran figo: non mi è mai successo, sembrerebbe che i bei ragazzi non guidino... Qualcuno ha mai trovato un gran figo nella macchina accanto? Dell’esser fidanzata mi piace cantare a squarcia gola in macchina e vedere che lui, invece di farsi prendere da una crisi di panico e decidere il modo migliore per darmi l’ultimatum “o smetti o scendi”, sorride e canta con me: questo si che è amore e lo dico conscia delle mie doti vocali.
Dell’essere single mi piace l’aspettativa di ciò che potrei incontrare, dell’essere fidanzata mi piace la consapevolezza di ciò che ho trovato.
Dell’essere single mi piace il guardarmi degli uomini, dell’essere fidanzata mi piace il suo guardarmi, è un modo speciale. Vedi che qualsiasi movimento tu faccia lui non ti perde di vista, come un gatto quando gli passi un piumino davanti agli occhi: ti osserva, ti studia, ti brama e si autocompiace perché sa che sei sua. La mia fierezza di donna appoggiata dalla sua di uomo che ama.
Ho amato molto fino ad oggi e sono stata molto amata: amata bene e amata male. Molte volte quando una nuova storia iniziava sapevo che non era quella che non sarebbe mai finita, ma ci provavo comunque o in ogni caso mi davo lo stesso completamente. Poi arrivavano le delusioni, le bugie, le lacrime, la voglia di gridare e poi il silenzio. Oggi una parte di me, nonostante tutto, ci crede ancora che ci sia qualcuno là fuori che mi saprà togliere il respiro, che renderà piacevole aprire gli occhi anche di lunedì mattina, che mi offrirà il suo braccio quando sarò più debole e a cui offrire il mio a bisogno. Però adoro il mio esser arrivata a bastarmi da sola per esser felice: farmi una torta e mangiarmela tutta (cicciona!), occupare il bagno per un'ora e mezza per farmi la doccia, indossare il pigiama di pile, prendere di punto in bianco e partire per qualche mese per un altro Stato o poter uscire a far due passi la notte senza aver nessuno che mi prende per pazza.
Amo me stessa e mi proteggo, per quanto possibile, vista la forza magnetica che hanno nei miei confronti i casi umani, evito di crearmi farse illusioni e perdere nonché far perdere tempo a chi non ha fatto scoccare la scintilla. Ebbene si, sono una all’antica, voglio la scintilla e tutti i fuochi d’artificio del caso, me li merito, tutti se lo meritano.
A 26 anni ti guardi intorno e vedi che i tuoi amici sono praticamente tutti fidanzati, sposati e alcuni hanno già dei figli. Ogni volta che mi ci fermo a pensare mi chiedo come sia possibile che tutti abbiano incontrato la persona giusta, che anche quando si lasciano con quella che sembrava perfetta, ne incontrano subito un’altra meglio di quella prima. Beati loro. Qualcuno probabilmente in questo momento vorrebbe insultarmi e dirmi “tesoro sono 26, manco ne avessi 50”, però la verità è questa. A 16 anni ricordo che un giorno mi immaginai come sarebbe stato dieci anni dopo, mi vedevo sposata con almeno un bimbo e, invece, ad oggi non ne corro nemmeno il rischio. Non mi frega niente di accontentarmi, non voglio un ragazzo che dorme sul divano, che mi tradisce, che mi parla male, che mi picchia né uno che non mi ama per davvero, senza arrivare all’estremo.
Guardando bene vedi che la maggior parte delle coppie che incontri per la strada non si amano per davvero, si tradiscono, si sopportano perché è più semplice sopportare la solitudine in due che da soli. Coppie al ristorante che non si parlano, lui che guarda il sedere alla ventenne della situazione, lei che flirta con il capo ufficio. Un giorno ho letto una frase “chi è stata amante farà davvero molta fatica a fidanzarsi” ed è così vero. Ammetto, sono stata amante e vedere questi uomini che ti cercano quando lei non c’è, che ti mandano messaggi bramosi e vanno fino in fondo, non solo per vanità e poi tornano a casa da una donna come te, ma inconscia di chi la notte gli dorme accanto. Quindi mi chiedo, è meglio davvero esser fidanzate che single?
Ad oggi credo che sia meglio essere single, impari il vero valore che hai guardando in fondo ai tuoi occhi e non in quelli di qualcun altro. Impari cosa ti piace davvero fare, che è una figata anche farlo da sola e lo fai: adoro aprire una bottiglia di moscato specialmente quando mi cucino il risotto. Non devo far compromessi al supermercato per quale torta comparare: il freezer è mio e ci metto quello che mi pare, meringata forever! Ti rendi conto di quanti pensieri la tua testa riesca a fare, quanto è bello camminare anche da soli, senza fretta perché non c’è nessuno che ti aspetta e che non c’è nessuno che la domenica mattina cercherà ti tirarti fuori dal letto alle 9:00 per andare all’Ikea “perché più tardi c’è troppa gente”. Nessuno che pretenderà la tv in camera e che poi la lascerà accesa tutta la notte disturbando i tuoi sogni con gli aggiornamenti della campagna elettorale, Silvio si, Silvio no. Voglio il meglio e per oggi il mio meglio sono io.
Ciao, sono Nicoletta, ho 26 anni, sono single e felice, anche se consapevole che seppur senza fretta, sto aspettando un giorno di essere un “paio” pure io.