Difesa donne in strada: il programma IMPACT
Continua l’approfondimento sul tema della difesa da strada, con un articolo sul programma “Impact Difesa Donne”, spiegatoci da Roberto Cereda, insegnante milanese di Kali, Jeet Kune Do e Keysi Fighting Method.
D: Ciao Roberto, si sentono sempre più spesso episodi di reati violenti ai danni delle donne, spesso alla luce del giorno e nelle grandi città. Tu tieni corsi di difesa per le donne, come sono strutturati?
R: I principi guida del programma Impact sono la determinazione a non essere una vittima, l'immediatezza e la semplicità della reazione.
Alle allieve viene insegnato ad affrontare una situazione di pericolo passando attraverso tre livelli: la prevenzione, la difesa verbale e la difesa fisica (che a sua volta si suddivide in difesa in piedi, a terra e utilizzando oggetti occasionali).
Nel nostro metodo la prevenzione costituisce una premessa imprescindibile. È infatti l’arma numero uno, quella che permette di evitare l'aggressione e pertanto vengono forniti gli strumenti per sviluppare un comportamento difensivo, indispensabile per prevenire le aggressioni o per essere pronte ad affrontarle.
Se, nonostante la prevenzione, il pericolo incombe, allora si passa alla difesa verbale che è esattamente l’opposto del dialogo con l’aggressore/molestatore. In questa fase viene insegnato a gestire una distanza di sicurezza e ad affrontare il confronto con l’aggressore.
Nel caso l'aggressore non dovesse fermarsi, la difesa fisica costituisce la barriera successiva. Vengono appresi strumenti difensivi sia in piedi che a terra, studiati appositamente per poter essere imparati e messi in pratica in tempi estremamente rapidi, indipendentemente dalla struttura fisica, dall'età e dalla condizione di allenamento di ciascuna. Si tratta di un approccio del tutto pratico e realistico e vengono insegnati solo colpi (in piedi e a terra) che possono veramente essere portati anche da chi non si allena abitualmente e soprattutto anche in situazioni di forte stress emotivo.
Una parte importante del programma viene dedicata alle tecniche antistupro, che insegnano come reagire e rovesciare la situazione quando l'aggressore si trova a terra a stretto contatto fisico. A queste situazioni viene dato ampio spazio in quanto in alcune aggressioni vi sono altissime possibilità che la donna venga spinta o trascinata a terra. Le nostre allieve imparano a gestire anche una situazione di così alta difficoltà.
D: Nei corsi si utilizzano anche oggetti d’uso quotidiano che possono essere usati come armi?
R: Durante il corso si impara anche ad utilizzare gli oggetti come armi improvvisate ma soprattutto viene insegnato il corretto utilizzo degli spray al peperoncino con simulazioni effettuate utilizzando spray inerti. Su questo argomento ho maturato una specifica esperienza avendo scritto il libro “Auto-Difesa e Spray al Capsicum” che, al momento, risulta essere l’unica pubblicazione completa ed esauriente che tratti l’argomento.
D: La percezione del pericolo è la stessa per l’uomo e per la donna?
R: Dipende di quale uomo e di quale donna stiamo parlando. Le attitudini sono del tutto personali e sono spesso legate al proprio vissuto e non alla categoria di appartenenza. Nel nostro corso l'allieva impara a sviluppare una mentalità difensiva che resterà con sé per tutta la vita.
D: L’approccio psicologico viene trattato in questi corsi? E quali sono i punti chiave?
R: Tutto quello che viene appreso viene anche messo in pratica durante le simulazioni di aggressione. Durante queste simulazioni gli assistenti indossano apposite protezioni ed attrezzature che consentono alle allieve di colpire a piena potenza. Vengono quindi riprodotte in maniera realistica alcune situazioni di pericolo tipiche della realtà urbana. Le allieve possono così testare le tecniche imparate e sperimentare varie situazioni di difesa personale, difendendosi con tutta la loro forza, a pieno contatto e, soprattutto, sotto stress sia fisico che psicologico.
Inoltre durante il corso le fasi pratiche sono alternate a fasi teoriche durante le quali si analizzano e discutono i contenuti della dispensa che viene distribuita all'inizio. Vengono analizzate le varie situazioni di rischio, dati consigli su come comportarsi in auto, in treno, a piedi, eccetera. Viene data grande importanza ai "confini personali” e al linguaggio del corpo. Si allena il colpo d'occhio, il riflesso istintivo e la visione periferica. Alla fine di ciascuna lezione vengono consigliati degli esercizi che nella lezione successiva verranno discussi in base alle esperienze o alle domande che vengono fatte.
D: Qual è la differenza rispetto ai corsi di fit-boxe o ad altri che spesso vengono spacciati come utili alla difesa da strada?
R: I corsi Impact non sono corsi di fitness né di preparazione atletica. Non viene praticato alcun esercizio di potenziamento aerobico o altro. Il lavoro fisico è stato studiato per poter essere affrontato senza difficoltà da chiunque, indipendentemente dall'età, dal grado di allenamento e dalla struttura fisica. Non vengono insegnati pugni né calci coreografici. Ogni allieva è veramente in grado di portare i colpi fin dalle prime lezioni.
Impact non è nemmeno un corso di arti marziali, kickboxing o di generica difesa personale. Le allieve non provano mai le tecniche tra di loro ma esclusivamente con l’Istruttore e gli Assistenti e soprattutto colpendo sempre con il massimo della propria forza.
Per le materie trattate, per il programma tecnico affrontato e soprattutto per l'approccio psicologico, Impact si differenzia in maniera sostanziale da qualsiasi altro tipo di corso. Ogni aspetto viene preso in seria considerazione, non limitandosi solo all'insegnamento di tecniche fisiche. Tutto ciò che viene insegnato nasce dalla conoscenza delle reali motivazioni che spingono una donna ad affrontare un corso di questo genere.
D: Puoi darci alcuni recapiti per chi fosse interessato ai corsi?
R: Tutti i corsi si svolgono in un ambiente riservato e a numero chiuso per cui è indispensabile prenotarsi con largo anticipo.