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Inizia la scuola tra ritardi burocratici e disorganizzazione

  • Rossella Laria
bambini scuolaL’inizio della scuola, ogni anno, porta non poche difficoltà per famiglie e insegnanti, e si sa che la tanto agognata #buonascuola ha portato più disagi che benefici, tra questi la scelta di molte scuole di effettuare per le prime settimane un orario ridotto che mette in ginocchio i genitori lavoratori.

Se siete tra questi, potete “consolarvi” pensando che a qualcuno è andata ancora peggio!

Se provate a chiedere, infatti ad un bimbo di prima della scuola primaria Val Lagarina di Milano “in che classe sei?” potrebbe rispondervi con un bel … “boh” o, se vi va bene, vi dirà semplicemente “in prima!”.  Questo perché gli alunni di prima di questa scuola non sono ancora stati divisi per classe. Chi pensa bene potrebbe credere che questo accade per una scelta di metodo: alcune scuole non dividono in bambini in sezioni prima di un periodo di osservazione…

Non è questo il nostro caso.

Qui il problema (relativo) è che, a fronte di diverse iscrizioni tardive, i bambini sono aumentati dalla quarantina (alla chiusura delle iscrizioni regolari, e pertanto al momento della formazione delle classi) a 50. La scuola si è ritrovata a dover fronteggiare pertanto due prime da 25 bambini, tra cui alcuni con bisogni speciali, ma la legge (DPR 81/2009) prevede che in presenza di alunni con disabilità le classi “non possano superare di norma il numero di 20 alunni”.

La relatività del problema sta nel fatto che, con oltre due mesi di anticipo sull’inizio dell’anno scolastico, la scuola ha richiesto all’Ufficio Scolastico Provinciale l’ampliamento di organico necessario all’apertura di una terza sezione.

Ma lentezze burocratiche, scarsa comunicazione e quel “di norma” hanno però fatto sì che questa richiesta sia finita, probabilmente, a giacere su qualche scrivania. Ma ad andarci di mezzo qui, oltre al sistema nervoso di insegnanti e genitori, è la sicurezza dei bambini.
 
Quel “di norma” riassume tutta la nostra italianità nel voler aggirare i problemi anziché risolverli, rimandando sempre le soluzioni. Ma anche quel “di norma” ha dei vincoli, e sono chiariti all’articolo 4 della stessa legge: “in organico di fatto vi possono essere scostamenti del 10% in più o in meno rispetto al numero minimo e massimo di alunni per classe”.

Se la matematica non è un opinione il 10% di 20 è 2, dunque una classe da 25 alunni in presenza di disabile, di norma, dovrebbe essere fuori legge.
 
Arriverà una risposta da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale, oppure i bambini si ritroveranno suddivisi in due classi fuori norma che mettono a rischio l’efficacia dell’attività didattica e, soprattutto, la loro sicurezza (secondo la normativa antincendio il numero massimo di occupanti per classe è infatti 26 tra alunni e insegnanti, sostegno compreso)???
Attendiamo speranzosi aggiornamenti.
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