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L'arte del Bramante a Milano

Cristo Alla Colonna Bramante

E’ ad Urbino – uno dei centri culturali più autorevoli dell’umanesimo in Italia – che si forma Donato Bramante,  artista dotato di poliedriche qualità e definito da fra’ Sabba da Castiglion “Cosmografo, poeta volgare, et pittore valente… et gran prospettivo”. La città natale è per Bramante punto di incontro con un nutrito gruppo di architetti, scultori e pittori che operavano alla corte dei Montefeltro.

La Pinacoteca di Brera celebra l’artista a cinquecento anni dalla sua morte con un’esposizione curata da Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale e Cristina Quattrini, con Maria Cristina Passoni e Francesca Rossi.

La mostra illustra l’attività artistica di Bramante e la sua influenza sugli artisti lombardi contemporanei nel corso del ventennio in cui soggiornò a Milano. (almeno dal 1477 fino al 1499).

Bramante approda a Milano come artista già maturo ed autonomo; esperto pittore prospettico, è capace di guardare oltre i criteri figurativi della tradizione locale. E' questo il periodo in cui si avvicina alla corte di Ludovico Sforza detto Il Moro e stringe legami d’amicizia con Leonardo Da Vinci – uno tra i più grandi interpreti dell’umanesimo -

Considerato l’architetto del rinascimento, la sua influenza condiziona non solo le concezioni dell’architettura e dell’arte della progettazione ma penetra e rinnova anche le arti figurative. Saranno artisti quali Vincenzo Foppa,  Bramantino e ancora Bernardo Zenale e Ambrogio Bergognone, in un continuo riferimento all’antico, a rivisitare la concezione dell’occupare e del rappresentare lo spazio secondo gli insegnamenti dell’artista urbinate. Forse più di tutti, Bramantino – Bartolomeo Suardi - capisce ed interpreta l’arte del Bramante in una chiave di rigoroso classicismo, ponendosi come punto di riferimento la monumentalità dell’artista.

L'esposizione individua ed illustra quali furono i passi più importanti per la formazione dell’artista a Milano e indica in che modo e con quale profondità condizionò l’attività non solo di pittori e scultori ma anche di plasticatori, orafi e miniatori.

Tra le opere esposte, la più significativa ed essenziale dell’intera produzione del Bramante in pittura è il “Cristo alla colonna” (1480-1490, olio su tavola, 93,7×62,5 cm). L’immagine mostra Cristo legato alla colonna, animato da un linguaggio espressivo che coinvolge lo spettatore suscitando un forte ed intenso impatto emotivo. L’intenso studio della luce, la corda attorno al collo di Cristo, il paesaggio visibile in lontananza alle spalle del soggetto, i riflessi colorati visibili nella barba e nei capelli sono tutti dettagli  che accentuano l’inquietudine e la tensione dello scenario.

Una raccolta di opere che delinea la figura di un’artista di grande interesse, che seppe porsi da mediatore tra rinascimento e classicismo e fu, oltre a ciò, motivo di ispirazione per molti artisti lombardi e non.

Deborah Gjinaj

Milano, Pinacoteca di Brera
Via Brera 28
4 dicembre 2014 – 22 marzo 2015
Da martedì a domenica 8.30-19.15
Biglietti : intero: € 10,00 - ridotto: € 7,00
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