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Cucina e arte: un binomio curioso

Fin dalla preistoria il legame fra il cibo e l’uomo è stato fondamentale nella storia, come dimostrano il ritrovamento di rudimentali stoviglie, coltelli e forchette già nelle grotte dei Balzi Rossi e del Piemonte.

cibo arte 1Anche l’arte, dai tempi degli antichi Greci fino a nomi del panorama artistico del primo e secondo Novecento tra cui Picasso e Piero Manzoni, ha elaborato il legame tra l’uomo e il cibo in maniera sempre nuova e diversa.

Antichità

I primi lavori che raffigurano il cibo nell'antica Grecia sono dipinti sui vasi di coccio dove è conservato il vino che veniva usato nel simposio, l’usanza tipica delle cene greche di bere vino allungato con acqua fino a tarda notte.

Solitamente questi dipinti vedono uomini e donne che non si reggono in piedi, tanto sono ubriachi, e spesso finiscono per dormire sui triclini che venivano usati nel corso della festa, come racconta nel suo Simposio Platone.

Con l’arrivo dei Romani e l’inizio di un periodo di maggior austerità nei costumi, l’usanza del simposio scompare per essere sostituita da lunghe e sontuose cene, immagine che c’è illustrata da Petronio nel Satyrycon, dove il nobile Trimalcione organizza una festa per festeggiare i suoi guadagni.

Alla fine dell’impero romano, progressivamente le scene di cene vengono sostituite da riferimenti al mondo cristiano, come i pani e pesci, simboli della morte e resurrezione di Gesù.

Medioevo

L’arrivo dei barbari e l’inizio del nuovo sentimento cristiano danno vita, nell’alto e basso medioevo, a una serie di raffigurazioni che si possono dividere in due tronconi ben distinti.

cibo arte 3

Da una parte abbiamo il mondo dei grandi banchetti medievali, organizzati da ricchi signori nei loro castelli, raffigurati da grandi tele, spesso di artisti rimasti anonimi, mentre dall’altra vi sono le molte Ultime Cene di Gesù e le Nozze di Cana, anche di artisti come Giotto e Beato Angelico, che rappresentano il sentimento religioso popolare, con piatti umili e l’acqua e il vino in tavola, con riferimento all’Eucarestia.

Rinascimento

Accanto alle grandi cene, come la famosissima Ultima Cena di Leonardo, nel mondo dell’arte del Rinascimento nasce il filone della Natura Morta, dove un gruppo di frutti o verdure, con pochi e semplici oggetti, rappresenta al meglio lo spirito dell’epoca.

Il piu famoso dipinto di questa tipologia è il Canestro di Frutta di Caravaggio, ma altri capolavori di natura morta arrivano dalla scuola fiamminga e italiana.

Barocco

Nel mondo del Barocco, ricco di eccessi e lussi, anche l’arte si converte, ed ecco ricche tavolate, con cibi molto elaborati e raffinati, sia nel campo dell’arte cristiana che in quello dei nobili ricchi e potenti.

Il massimo rappresentante è la scuola di Venezia, con pittori come il Tiepolo e Canaletto, ma non mancano nature morte molto pregevoli, in particolare quelle di Giacomo Ceruti.

cibo arte 5Ottocento

La Restaurazione segna la fine dell’era dei grandi banchetti, che nell’arte sono via via sostituiti da rappresentazioni di cene molto più intime, oppure da quadri con cucine di campagna e semplici nature morte, che raffigurano bene il trapasso verso un nuovo modo di raffigurare il cibo.

Con la fine dell’Ottocento, anche luoghi come i caffè oppure i pic – nic domenicali iniziano ad avere il privilegio di essere al centro dell’attenzione di grandi pittori, come nel caso degli Impressionisti francesi.

Novecento

Il secolo delle grandi avanguardie è paradossalmente quello dove il mondo dell’arte inizia a riflettere in modo critico su come il cibo possa influenzare la vita dell’uomo, come dimostrano le Uova di Piero Manzoni e la Zuppa Campbell di Andy Warhol, perfetti esempi di come, nel mondo del secondo dopoguerra, ormai il cibo sia diventato del tutto privo di personalità, come se fosse fabbricato in serie.

Agli estremi opposti ci sono le nature morte di Giorgio Morandi, che per tutta la vita cercò di ricordare come un tempo fosse molto più semplice il legame tra l’uomo e il cibo, concentrandosi su pochi oggetti, un po’ di frutta, bottiglie di latte e un bicchiere di vino. 

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